La parrocchia di Cernusco Lombardone a sostegno dell’Allamano Makjungu Hospital della diocesi di Singida

“Asante”,  in tanzaniano, significa “grazie”. Ed è quello che rivolgono Manuela Buzzi e padre Sandro Nava alla comunità parrocchiale di Cernusco Lombardone per avere dato sostegno concreto all’attività dell’Allamano Makjungu Hospital della diocesi di Singida. Tramite La consolata onlus, infatti, la comunità cernuschese ha raccolto la somma di 3000 Euro. “Vi ringraziamo sentitamente per la donazione che avete raccolto – si legge nella lettera inviata dal paese africano – e vi siamo molto riconoscenti per il ricordo, per l’assiduo sostegno che offrite ai progetti che portiamo avanti in questo luogo di sofferenza e speranza, noi possiamo ricambiare la vostra bontà e carità con una preghiera speciale all’altare per tutti voi”. L’attività dell’Allamano Makjungu Hospital procede frattanto “a pieno ritmo” e ha conosciuto proprio in questi giorni un ampliamento con l’apertura del reparto di urologia. “E’ numerosa- proseguono Buzzi e padre Nava – la gente che arriva per esami, visite, interventi chiurgici, ricoveri, assistenza alimentare, ci sono molte situazioni da romanzo del brivido”. La situazione di povertà ed emergenza si tocca insomma con mano  e l’ospedale rappresenta un preziosissimo presidio per contribuire ad affrontarle e sconfiggerle.  Buzzi e padre Nava riportano al riguardo il caso di “una ragazzina morsa in un campo da un serpente velenoso dove era stata mandata, per castigio, a coltivare dal maestro di scuola”.  Un caso che, per fortuna, dicono, si è avviato a risoluzione  e quello di un ragazzo che era stato azzannato alla bocca da una iena pur essendo riuscito a prenderla per il collo. Anche per lui, fortunatamente, un intervento chirurgico si è rivelato provvidenziale. “Qui – dicono i due-  viviamo la vera Africa, con gratitudine vi auguriamo un fecondo cammino pastorale, l’Allamano Makjungu Hospital è una provvidenziale opera a  servizio dei poveri resa possibile dalla condivisione e collaborazione dei  benefattori”.

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